Il fantastico organetto di Ambrogio Sparagna ha aperto il Festival di Canto a Braccio di Borbona giunto ormai alla sua terza edizione. Un concerto che ha appassionato il numeroso pubblico presente sotto il tendone appositamente installato che ha impedito al maltempo di rovinare una splendida serata.

Pubblico entusiasta, dunque, per uno spettacolo che ha ripetuto il successo dello scorso anno. Prima del concerto i cantori a braccio Pietro De Acutis e Paolo Santini, chiamati sul palco da Sparagna, hanno dato prova della loro abilità a comporre versi improvvisati, salutando il pubblico con delle ottave.

 

Ambrogio Sparagna

 

Dopo questa breve performance inizia il vero e proprio concerto con Ambrogio Sparagna il suo “magico” organetto accompagnato da quattro musiciste con organetti e tamburelli e, nel finale, dalla splendida voce di Raffaello Simeoni. Un concerto pieno di energia e fascino antico che ha intrattenuto un pubblico entusiasta giunto numerosissimo nonostante il forte temporale che ha imperversato sulla zona proprio durante tutto l’arco della manifestazione.

Ancora i cantori, con l’aggiunta di Alessio Runci, sul palco prima del bis di Sparagna. Al termine una performance improvvisata con un organettista e una tamburellista a cantare stornelli e rime circondati da un capannello di persone a testimonianza di quanto sia ancora viva sul territorio di Borbona la passione per l’arte antica dell’improvvisazione poetica.

 

Francesco Marconi di Scansano di Sopra (Cittareale - RI) e la toscana Giovanna Sarri

 

Sul palco, nella serata di Sabato, i cantori a braccio giunti da varie regioni e presentati e coadiuvati dal sempre bravo Mauro Chechi.

Serata speciale con un pubblico entusiasta che ha riempito all'inverosimile il tendone opportunamente installato per la manifestazione. Numerosi e divertenti i "duelli" vocali tra i cantori "combattuti" a suon di ottave sulla base di contrasti precedentemente raccolti tra il pubblico e poi sorteggiati a caso.

Conclusione con l'affascinante ed antico suono della ciaramella che ha accompagnato i cantori nelle terzine sempre improvvisate.

 

i cantori sul palco. Da sinistra a destra:

Paolo Cioni "Paolino" (Borbona), Rosolino Rosati (S. Benedetto di Amatrice) alla ciaramella,

Dante Valentini (Bacugno di Posta), Alessio Runci, Pietro De Acutis, Paolo Santini,

Francesco Marconi (Scansano di Sopra - Cittareale)

 

Per la giornata di domenica due eventi eccezionali: nel pomeriggio il concerto del gruppo abruzzese dei “Discanto” con un meraviglioso repertorio di canti tradizionali abruzzesi, canti tradizionali del meridione italiano, canzoni d'autore in dialetto abruzzese e musica etnica di diversa provenienza.

 

i Discanto in concerto

 

La sera l’esibizione di Raffaello Simeoni ed il suo gruppo inframmezzata da uno spettacolo di canto a braccio.

 

Raffaello Simeoni e il suo gruppo

 

Da segnalare la scuola di canto a braccio tenuta da Mauro Chechi nella splendida cornice dell’edificio storico “Ex Asilo Regina Elena” in località “La Lama” con numerosi e appassionati “studenti” ai quali sono stati insegnati i rudimenti dell’antica arte dell’improvvisazione poetica ed ai quali è stato consegnato un attestato di partecipazione.

Un successo su tutti i fronti per il "Festival" e per Borbona che si candida a diventare il centro principale per la conservazione e la diffusione del canto a braccio in Italia.