La toscana vince in rima a Borbona
Vittoria toscana all'ottava edizione del Festival Regionale di Canto a Braccio di Borbona con il pisano (è di Santa Maria a Monte) Emilio Meliani, che vince a sorpresa, ma con merito, superando in finale due "giganti" della poesia estemporanea locale, Paolo Santini e Pietro De Acutis, quest'ultimo già vittorioso nel 2010, nel primo concorso indetto tra i cantori. Ma andiamo per ordine iniziando dalla prima serata di venerdì 13, con il consueto appuntamento con la musica tradizionale, quest'anno rappresentata dai salentini "Malicanti", che hanno eseguito repertori tipici del mondo contadino delle Puglie, appresi in anni di convivenza e apprendistato con alcuni anziani cantatori e suonatori. Una musica che si caratterizza per un uso insolito e preponderante della voce e che per la bravura e la simpatia e l'energia espressa dai musicisti sul palco, ha riscosso notevole successo tra il pubblico che, nonostante il freddo pungente, ha affollato numeroso la platea.
i salentini Malicanti
Sabato sera lo spettacolo dei cantori si è voluto iniziare con un commosso ricordo di due poeti scomparsi recentemente, Rinaldo Adriani e Adalberto Fornari, commemorati con la proiezione di un video tratto dalle edizioni precedenti del festival. Una presenza "virtuale" di due grandi improvvisatori, su un palco dove, dopo pochi minuti, si sarebbero esibiti gli altri cantori. Quest'anno si è ritornato, come già nel 2010, anche se con modalità diverse, alla formula della competizione tra i poeti, con l'idea che, comunque, anche nelle osterie, dove tale forma d'arte estemporanea è nata, si aveva una vera e propria gara poetica con la proclamazione ,alla fine, di un vincitore. E' un bravissimo Giampiero Giamogante di Cittareale (RI), anch'egli cantore, a presentare il festival, con piglio professionale e padronanza della scena, seppur con una sicura voglia di sostituire al ruolo di conduttore quello di poeta. Si inizia illustrando ad un attento pubblico quello che sarà l'andamento della serata. Innanzitutto la presentazione della giuria, non più segreta come nel 2010, ma presente sul del palco e formata da quattro giurati, tutti scelti per la conoscenza della cultura dell'ottava, più un Presidente di Giuria e un giurato popolare, che interverrà una sola volta nella votazione, sostituito dopo ogni contrasto dal successivo, estratto a sorte, tra i sedici giudici popolari designati, in modo da consentire un giudizio quanto più corretto nel voto. Presidente dalla giuria il bravissimo Mauro Chechi, già presentatore delle passate edizioni del festival, ottimo cantore e musicista; come giurati: Fabio Stella, Presidente del Concorso di poesia "Sabatino Circi", la cui cerimonia di premiazione avrà luogo il prossimo sabato 5 ottobre a Borbona; Domenico Scacchi, docente universitario e già delegato alla cultura della Provincia di Rieti, vero appassionato dell'ottava rima; da Tuscania lo scrittore, poeta ed improvvisatore Elio De Santis; la toscana Grazia Tiezzi, esperta in poesia estemporanea.
la giuria del Festival
Coordinatori e coadiutori della giuria per il conteggio ed il controllo dei voti assegnati: Donato De Acutis (apprezzato cantore, figlio di Pietro De Acutis) e Valentina Durante (figlia del compianto Sindaco di Borbona Antonio Durante, uno dei fondatori del Festival). Quindi la presentazione della giuria popolare, accomodata in una apposita area del parterre e opportunamente coordinati da Marco Calabresi, composta da sedici elementi: Domenico Di Placido da Piedimordenti di Borbona, conoscitore dell'ottava rima; Alessandro Calabresi ed il già citato Marco da Bacugno di Posta entrambi poeti; il poeta e cantore toscano Marco Betti; Domenico Corgentile Assessore alla Cultura del Comune di Borbona ed ideatore del Festival; Angelo Rossetti e la moglie Marinella, entrambi poeti, lui originario di Leonessa (RI) e lei toscana; Vincenzo Anzidei, giornalista della locale rivista "RM Borbona"; Nando Giammarini di Cabbia di Montereale (AQ), giornalista e collaboratore della stessa rivista; Maurizio Ragni, apprezzato studioso di storia locale; il musicista Marco Cherubini; Matteo Mengattini poeta originario di Bacugno; Paolo Cioni, unico poeta estemporaneo borbontino; Mario Ciaralli della rivista "Fidelis Amatrix"; Cristina Calzetta, ballerina di pizzica; l'attore Pietro Benedetti di Tuscania (VT). Infine, con il sottofondo della ciaramella del bravissimo Alessio Di Fabio di Roccapassa (frazione di Amatrice), accompagnato al tamburello da Marco Calabresi, salgono sul palco i dodici cantori, chiamati in rigoroso ordine alfabetico: Maurizio Abbafati da Lariano (RM), Ezio Bruni da Artena (RM), Pietro De Acutis di Bacugno di Posta (RI), Franco Finocchi dai Monti della Tolfa, il giovane Francesco Marconi da Cittareale (RI), il pisano Emilio Meliani, Mario Monaldi di Allumiere (RM), Marcello Patrizi di Montereale (AQ), Berardino Perilli da Campotosto (AQ), il maremmano Enrico Rustici, Alessio Runci da Terzone di Leonessa (RI) e Paolo Santini di Favischio di Posta (RI).
i dodici cantori con il presentatore Giampiero Giamogante e la giuria del Festival
I poeti sono subito impegnati nella tradizionale ottava di saluto, seguita dal doveroso discorso del Sindaco di Borbona Di Gaspare Maria Antonietta, che ha sottolineato come questa edizione sia stata di difficile realizzazione, sopratutto per la mancanza di supporto economico da parte della Regione Lazio e della Provincia di Rieti, ma che si è voluto tuttavia realizzare in maniera completa, in quanto il Comune di Borbona crede fortemente in questa manifestazione, con un serio impegno a legare questo evento a quello analogo che si svolge da anni a Bacugno (frazione del comune di Posta). Dopo tali preamboli, si passa alla gara vera e propria, con contrasti aventi tematiche già precedentemente stabilite ma delle quali, come è ovvio che sia, i poeti sono all'oscuro. Di volta in volta il presentatore illustrava il tema del contrasto che i cantori avrebbero dovuto affrontare, svolgendolo con tre sole ottave a testa per ogni cantore impegnato sul palco. Prima contesa tra Maurizio Abbafati e Alessio Runci con il contrasto cavallo-uomo. A seguire Pietro De Acutis e Mario Monaldi con il contrasto ferro-oro, Paolo Santini e Emilio Meliani interpreti di rosa-spiga, Marcello Patrizi e Enrico Rustici con un originale contrasto tra un tedesco e un argentino, evidente richiamo all'attuale Papa ed al suo predecessore, poi Franco Finocchi e Francesco Marconi ad personificare l'acqua e il fuoco; in ultimo Ezio Bruni e Berardino Perilli con la contrapposizione rabbia-calma.
Bruni, Runci e Patrizi impegnati in un contrasto
Dopo una breve pausa la seconda tornata di contrasti: Runci e Santini con il tema epico, tipico della poesia estemporanea, Ulisse e le Sirene; Patrizi e Abbafati con latte-vino; Rustici e Perilli vecchio-bambino; Marconi-De Acutis impegnati in una tematica "storica": Cristoforo Colombo-Galileo Galilei; Meliani-Finocchi ad personificare donna in carriera-donna che rimane a casa; poi Bruni e Monaldi con l'originale contrasto mocassino-scarpone. Finita la prima fase della gara e terminati i sedici contrasti previsti, un breve intervallo, con la ciaramella di Alessio Di Fabio, vero virtuoso di questo strumento, in attesa della chiamata sul palco dei cantori per un'altra serie di quattro contrapposizioni con tre cantori per volta. Iniziano De Acutis, Meliani e Perilli personificanti tre diversi sport: ciclismo-calcio-pugilato; poi Patrizi, Bruni e Runci con per ognuno il ruolo di cane da pecora, cane da appartamento e cane da caccia; a seguire Monaldi, Abbafati e Finocchi con passato-presente-futuro; a chiudere il trio Santini, Marconi e Rustici oste-moglie-marito ubriacone. Altra breve pausa per permettere il conteggio ed un controllo dei voti che andranno ad eleggere i tre finalisti.
i cantori Marconi, Rustici e Santini impegnati nell'ultimo contrasto a tre
Ed ecco i nominativi che si contenderanno il titolo, chiamati in ordine sul palco in base ai voti ottenuti: terzo classificato Emilio Meliani, secondo Pietro De Acutis e primo Paolo Santini. Ma tale classifica è solo temporanea perché il vincitore verrà eletto, dalla sola giuria popolare, al termine di un secondo scontro nel quale il tema da sviluppare è il medesimo per tutti e tre. Quindi, al fine di non agevolare i due poeti non impegnati in quel momento, questi vengono temporaneamente allontanati e dotati di cuffie, nelle quali è diffusa della musica, al fine di evitare ogni eventuale possibilità di ascolto delle rime dell'avversario. I cantori finalisti canteranno infatti da soli con due ottave "secche" sull'argomento "Alla luna". Incomincia Paolo Santini, seguito da De Acutis e Meliani. Il pubblico ascolta silenzioso ed attento e, con tono professionale ed appassionato, al termine di ogni esibizione, commenta la prestazione del cantore. Un breve intermezzo con ciaramella e tamburello in attesa dell'atteso responso della giuria popolare. E' il Sindaco Di Gaspare Maria Antonietta ad annunciare il vincitore: primo classificato per l'ottava edizione del Festival Regionale di Canto a Braccio di Borbona è Emilio Meliani, un giudizio condiviso da tutti, vista la bravura dimostrata dal poeta toscano, al quale Mauro Chechi, in qualità di presidente della giuria, consegna la coppa come premio di "poeta dell'anno".
il vincitore con Mauro Chechi e il Sindaco Di Gaspare
A questo punto una doverosa ottava di ringraziamento e di arrivederci al prossimo anno da parte del vincitore ed un appuntamento al giorno dopo con il pranzo con i poeti ed il concerto degli Acquaragia Drom. Ma la vena poetica dei cantori a braccio è incontenibile e basta il suono della ciaramella dell'instancabile Alessio Di Fabio a richiamare alcuni poeti ad intrattenere un divertito capannello di pubblico con terzine improvvisate sino a tarda ora. Ma il Festival non è ancora finito! Domenica il pranzo con i cantori sotto il tendone sede del Festival, offerto ed organizzato dai sempre volonterosi ragazzi del "Septemberfest": Pasta all'amatriciana, arrosticini, salsicce e bruschette e buon vino, questo il menù offerto al costo di soli otto euro. Poi ancora poesia a braccio, con i cantori impegnati spontaneamente intorno ad un tavolo, aiutati anche dal vino, in terzine con l'accompagnamento della ciaramella suonata dal bravo Matteo Assennato. Un invito ai cantori da parte di Giampiero Giamogante a salire sul palco, dove lo spettacolo continua anche con la performance di due poetesse estemporanee, Angelica e Marinella con il contrasto attrice-cantante.
le due poetesse Angelica e Marinella impegnate sul palco domenica pomeriggio
Finalmente anche i poeti Giampiero Giamogante, Marco Calabresi, Elio De Santis, Paolo Cioni, Mauro Chechi, Marco Betti, Donato De Acutis, impegnati nella serata di sabato nell'organizzazione del Festival e quindi impossibilitati a cantare, possono sfogare il loro estro poetico con ottave dai contrasti: vento-acqua, resa-sconfitta, alunno-insegnante, ed altre contrapposizioni in maggior parte suggerite dal divertito pubblico. Molto divertente il contrasto tra Giamogante e Cioni, uno di Cittareale e l'altro di Borbona, che, visti i rispettivi Sindaci presenti in platea, hanno colto l'occasione per una bonaria presa in giro dei due primi cittadini. Un intervallo di circa un'ora anche per permettere ai tecnici del "service" di riorganizzare il palco e fare il consueto "soundcheck" per il previsto ed atteso concerto degli "Acquaragia Drom" uno dei gruppi storici della musica popolare italiana. Erasmo Treglia al violino e voce, Elia Ciricillo alla voce e chitarra, Marcus Colonna ai fiati e Rita Tumminia all'organetto e voce, salgono sul palco alle 18, dando via ad uno strepitoso concerto, incantando il pubblico con uno spettacolo divertente, vibrante ed ironico nell'originalissimo stile zingaro italiano.
gli Acquaragia Drom in concerto a Borbona
Una splendida edizione del Festival, con un doveroso complimento agli organizzatori e sopratutto a Giampiero Giamogante, perfetto conduttore della serata, a Donato De Acutis e Marco Calabresi nel ruolo di coordinatori, a Mauro Chechi, Marco Betti, Paolo Cioni, Elio De Santis, impegnati nella giuria, tutti cantori che hanno sacrificato l'innata voglia di cantare a braccio, alla perfetta realizzazione dell'evento.
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