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Festival 2014, vince Alessio Runci

 

Con la discesa dei cantori, accompagnati da ciaramelle, organetti e tamburelli, da quattro località diverse di Borbona (“I Forti”, “Colle Pietrangeli”, “Chennitto” e “Fonte Viva”) e l’arrivo in Piazza Concezio Colandrea, all’interno del capannone appositamente allestito, comincia, alle ore 21 di venerdì 19 settembre, la nona edizione del “Festival Regionale di Canto a Braccio”.

 

Dopo un breve preludio ed un saluto iniziale del Sindaco di Borbona Maria Antonietta Di Gaspare, sale sul palco la Corale Polifonica Gran Sasso, diretta da Carlo Mantini, figlio del fondatore Paolo Mantini. Il gruppo musicale, formato da più di quaranta elementi tra donne e uomini, tutti in tradizionale costume abruzzese, è un coro a voci miste fondato a L'Aquila nel 1951. Grande emozione tra il pubblico nel vedere il gonfalone della Corale con il simbolo della città de L’Aquila; è ancora vivo il ricordo del terribile evento sismico del 2009 ed è grande l’affetto che i borbontini hanno verso il capoluogo abruzzese.

Il coro ha deliziato la platea con canti tipici abruzzesi, conosciuti dalla maggior parte del pubblico che ha risposto con fragorosi applausi alla bella performance del gruppo aquilano. Brani come “Te vojio revete'....”, “All’orte”, “La fija mè”, “La Bbande de zì Nicò’”, “L’acquabbelle”, “Gran Sassu mè” e poi, al termine, l’attesissimo e richiestissimo “Vola, vola, vola” vero e proprio inno dell’Abruzzo. Ben due i bis richiesti e molta soddisfazione e ringraziamenti da parte di tutta la corale al pubblico del festival.

 

la Corale Polifonica Gran Sasso

 

A seguire, il concerto dei “Chidderìa” gruppo che propone “canzoni tanto diverse tra loro, ma legate dalla disperata vitalità di un popolo che utilizza la voce come mezzo apotropaico, proprio come i botti dell’ultimo dell’anno o delle tante feste patronali hanno lo scopo di allontanare il male…” (dal sito www.teatrovalleoccupato.it/). Il gruppo con Elia Ciricillo alla chitarra e voce, Daniele Mattei alla chitarra e voce  e Camillo De Felice, voce, tamburo, tamburello e kazoo, ha intrattenuto il pubblico con canzoni provenienti dalla tradizione popolare partenopea e non solo, sino a tarda sera.

 

I Chidderia

 

Sabato sera la tanto attesa gara tra i cantori.

Si inizia con l’antico suono della ciaramella suonata da Alessio Di Fabio accompagnato al tamburello da Franco Moriconi di Cittareale.

Le luci si abbassano e una registrazione audio ci fa ascoltare un brano tratto dall’opera “Il poeta fanatico” di Carlo Goldoni, commedia scritta con l’intento di ironizzare sugli improvvisatori e sul furore poetico che sembrava caratterizzare il secolo del grande drammaturgo. Un brano emblematico sulla poesia estemporanea in ottava rima:

La senta sti versi; i se chiama endecasillabi, cioè de undese piè. I xe otto versi, che forma un’ottava rima. El primo se rima col terzo e col quinto; el segondo col quarto e col sesto; e i do ultimi da so posta. La ascolta sta ottava, la la impara, e per adesso ghe basta cussì.

Xe un dono de natura la bellezza,

Che se perde col tempo, e se ne va.

Xe un don della fortuna la ricchezza,

Che poderia scambiarse in povertà.

Quel che se stima più, che più se apprezza,

Xe la fede, el bon cuor, la carità.

Questa xe la lizion, che mi ghe dago;

La impara sta ottavetta, e me ne vago.

 

Ritorna la luce in sala e il Sindaco Maria Antonietta Di Gaspare sale sul palco, invitata dal presentatore della serata, il bravo e simpatico Giampiero Giamogante, per un saluto al numerosissimo pubblico (nonostante fossero molti, i posti a sedere erano tutti occupati e tante persone hanno dovuto assistere allo spettacolo in piedi).

Il Sindaco ha voluto soprattutto sottolineare l’impegno, sia organizzativo che economico,  profuso dal Comune di Borbona per la realizzazione dell’evento, ringraziando, altresì, la Provincia di Rieti e la Comunità Montana del Velino per il contributo economico concesso per la realizzazione del Festival ed i comuni di Terranuova Bracciolini (GR) e Cittareale (RI) per la preziosa collaborazione resa in appoggio alla manifestazione, con la realizzazione di eventi, sempre legati all’ottava rima, nei quali sono state effettuate le selezioni de i migliori cantori da portare al festival di Borbona.

 

l'organetto di Giovambattista Teofili e il tamburello Marco Calabrese

 

Una importante sottolineatura anche per la lodevole iniziativa del “Posto occupato”, con una sedia, in prima fila, lasciata libera, ma il realtà virtualmente “occupata” da una donna vittima di violenza. Una forma semplice ma significativa, per sensibilizzare il pubblico sul triste fenomeno del maltrattamento sulle donne.

 

Un ringraziamento anche alla Rete Italiana di Cultura Popolare presente con Valentina Padoan, come rappresentante, grazie alla quale per la prima volta il festival ha potuto essere in diretta in streaming, e quindi  poteva essere seguito in tutto il mondo. La presenza della Rete Italiana di Cultura Popolare, associazione alla quale il Comune di Borbona ha aderito, permetterà l’inserimento di tutto il materiale cartaceo ed audio-video relativo al canto a braccio, su un portale internet appositamente realizzato.

 

Inizia la gara con gli undici cantori, provenienti dalle selezioni effettuate in due manifestazioni di canto a braccio svoltesi a Terranuova Bracciolini (GR) e a Cittareale (RI). Chiamati in ordine alfabetico salgono sul palco e prendono posto: Pietro Benedetti da Tuscania (VT), Franco Finocchi da Tolfa (RM), Ivo Mafucci di Arezzo (con i suoi 84 anni il più anziano cantore in gara), Francesco Marconi da Scanzano di Cittareale (RI), Irene Marconi da Massa Marittima (GR) (unica donna in gara), Marzio Matteoli da San Miniato (PI), Emilio Meliani di Pontedera (PI) (già vincitore lo scorso anno al Festival), Alessio Runci da Terzone di Leonessa (RI), Enrico Rustici di Braccagni (GR), Berardino Perilli da Campotosto (AQ) ed Ezio Bruni da Artena (RM).

 

Prima dell’inizio della gara un affettuoso saluto, effettuato in diretta telefonica, a Paolo Cioni, per tutti “Paolino”, unico cantore di Borbona, impossibilitato a intervenire per un grave incidente occorsogli ed ancora convalescente in ospedale. Un applauso ha salutato il poeta che, commosso, ha delegato l’amico Giampiero Giamogante a recitare una sua ottava di saluto:

Non mi è permesso da una casa di cura/Potermi cimentare in ottava rima/Ma l’amore che porto per il posto/vi assicuro è più forte di prima/Pensare a come sto mi fa paura/Devo osservare tanta disciplina/Per non parlare poi del gran dolore/Che mi affligge sempre e più di prima.

Ora saluto tutti i vati in gara annessi tutti gli organizzatori e coloro che con tenacia e zelo danno lustro alla manifestazione. Un abbraccio speciale a tutti i borbontini e arrivederci a presto.”

 

Chiamata da Giampiero Giamogante, prende posto, in una apposita area delimitata della platea, la giuria popolare composta da 20 elementi: Mario Ciaralli, Grazia Tiezzi, Laura De Vecchis, Ennio De Santis, Giovambattista Teofili, Angelo Morbidelli, Nando Di Giammarino, Rosato Gizzi, Andrea Careri, Francesco Tomassetti, Domenico Angelini, Alberto Cortese, Silvano Mantovani, Maurizio Ragni, Alessio Di Fabio, Enzo Canofari, Angelica Filippini, Ben Dwyer (proveniente dall’Australia), Giuseppe Pennese, Cristina Gherardini.

 

Sul palco la giuria tecnica composta da: Pino Marino, cantautore e paroliere, nonché autore di racconti e narrativa; Alessandro Trinofetti, insegnante di Lettere presso un liceo scientifico statale e autore di spettacoli di poesia teatrale; Pietro Lino Grandi, cantastorie da Lucca ed esperto conoscitore dell’ottava rima; Giovanni Lorenzini di Poggio Moiano, dal 2011 al 2013 Preside del Liceo Varrone di Rieti, appassionato di cultura popolare.

 

un contrasto tra i due "Marconi", Irene e Francesco

 

Dopo le tradizionali ottave di saluto, inizia la gara vera e propria con i cantori impegnati a sviluppare, singolarmente, un tema estratto a caso tra quelli precedentemente preparati dagli organizzatori del Festival.

Inizia, seguendo un rigoroso ordine alfabetico, il toscano Pietro Benedetti al quale viene assegnato il tema “Il canto del grillo”. A seguire Ezio Bruni con “C’è sempre una prima volta”; poi Franco Finocchi con “C’è chi la notte…”, Ivo Mafucci con “C’era una volta l’oste”, Francesco Marconi con “Chi non lavora…”, Irene Marconi con “Quando l’artista crea”, Marzio Matteoli con “Il peso del giudizio”, Emilio Meliani con “Dalla finestra di casa”, Berardino Perilli con “Attraverso il mare”, Alessio Runci con “Cent’anni fa, la guerra”, Enrico Rustici con “Amore mio, perdono”.

Finisce la prima parte della gara e inizia la seconda, stavolta con contrasti tra due poeti con due ottave per ciascuno. Inizia la coppia Runci-Mafucci con il tema, interpretato nell’ordine, “Arte classica-Arte moderna”, poi a seguire Finocchi-Perilli con il tema “Nano-Gigante”, Rustici-Bruni con il tema “Ombra-Anima”, Benedetti-Matteoli con il tema “Professore-Genitore dell’alunno”, Marconi Francesco-Marconi Irene con il tema “Leggenda-Storia”, Meliani-Bruni con il tema  “Testa-Cuore”, Matteoli-Rustici con il tema  “Piedi-Ali”, Finocchi-Marconi con il tema  “Caldo-Freddo”, Mafucci-Perilli con il tema “Innocenza-Malizia”, Meliani-Runci con il tema “Trapezista-Domatore”, a chiudere le sfide Irene Marconi-Pietro Benedetti con il tema “Bianco-Nero”.

 

Si concludono così i contrasti tra i cantori. Nell’attesa dell’elaborazione e del conteggio dei voti da parte della giuria, sale sul palco il Sindaco Maria Antonietta Di Gaspare che approfitta dell’occasione per ringraziare tutti coloro si sono prodigati per la perfetta riuscita della manifestazione: Valentina Durante, Giampiero Giamogante, Donato De Acutis, Cristina Calzetta, Marco Calabrese per l’assistenza alla giuria e l’organizzazione dietro le quinte, Daniela Anzidei per la realizzazione ed il montaggio dei tendaggi del palco, Andrea Di Giambattista per il service audio, il dipendente comunale Fabio Scaletta per il prezioso aiuto, Valentina Padoan per il contributo dato a nome della Rete Italiana di Cultura Popolare.

Dopo una breve parentesi musicale con il borbontino Giovambattista Teofili all’organetto, viene proclamato il vincitore che, per l’edizione 2014, è Alessio Runci da Terzone di Leonessa (RI), al quale viene consegnato un piatto in ceramica con scritta una ottava del poeta borbontino Severino Lopez ed un “Rimarello” dell’800 frutto delle ricerche sull’ottava di Maurizio Ragni. Agli altri partecipanti, classificatisi tutti “secondi”, come ricordo dell’evento, una bottiglietta di genziana donata da Valentina Durante, ultimo prodotto artigianale del padre, il compianto sindaco Antonio Durante, uno degli ideatori e affezionato supporter del Festival, scomparso nel 2011.

 

Peppe de' Lillo”, Runci, Calabrese, Donato De Acutis, Marconi

 

Ma il festival non si esaurisce con la proclamazione del vincitore e prosegue nel pomeriggio di domenica 21 settembre con un pranzo sotto il tendone a base di pasta all’amatriciana, lenticchie con salsicce e buon vino, il tutto accompagnato dalla musica del cantastorie lucchese Pietro Lino Grandi.

Terminato il pranzo, continua lo spettacolo con i poeti Marco Calabrese, Francesco Marconi e Alessio Runci “interrotti” dall’intervento di un giullare, il bravo attore Pietro Benedetti, già concorrente tra i cantori la sera precedente, che si è poi esibito sul palco. Al termine della recitazione Giampiero Giamogante, anche in questa occasione nelle vesti di presentatore, approfitta del costume indossato da Benedetti per proporre una sfida in ottave dal tema “Il poeta-Il Giullare” con, nelle vesti del poeta, il vincitore del Festival Alessio Runci.

Poi sul palco il bravo cantastorie Franco Finocchi ed Ennio De Santis che ha recitato alcune sue poesie. In contemporanea, nella vicina chiesa di Santa Maria Assunta, un concerto di liuto di Marzio Matteoli.

Poi ancora canto a braccio con il contrasto tra Francesco Marconi e Marco Calabresi dal tema “Dimmelo-Dammela” e poi musica con “Peppe de' Lillo” (all’anagrafe Giuseppe Runci) ed il suo organetto ed i giovani fratelli Enrico ed Alessio Mariani della frazione di Castiglione di Montereale (AQ) bravissimi con la loro ciaramella.

 

Giampiero Giamogante e uno dei fratelli Mariani alla ciaramella

 

Prosegue l’alternanza tra poesia estemporanea e musica con terzine a tema libero ed ottave con i poeti Donato De Acutis, Giampiero Giamogante e Marco Calabrese, sino ad allora impegnati nell’organizzazione del festival, finalmente liberi di poter dimostrare la propria bravura poetica. Sul palco hanno luogo i contrasti tra Runci e Donato De Acutis sul tema dell’improvvisazione poetica, Betti e Finocchi con il tema “L’acqua di mare-L’acqua di fonte”, Marconi-De Santis con il tema “Fiore-Frutto”, Ivo Mafucci-Ennio De Santis con il tema “Fuoco-Vento”, Marco Calabrese e Donato De Acutis con il tema “La Donna-La Vipera”, Marco Betti e Alessio Runci con il tema “Viandante-Pellegrino”.

Finale con all’organetto Peppe de' Lillo e, in seguito, Andrea Di Giambattista, con le ciaramelle dei fratelli Enrico ed Alessio Mariani ed i tamburelli di Valentina Durante, Evita Casciano, Franco Moricone, Stefano Confalone che hanno simpaticamente intrattenuto  il pubblico spingendo anche molti a ballare davanti al palco.

 

Il vincitore: Alessio Runci

 


 

Serata di canto a braccio a Roma

 

Il Comitato organizzatore del Festival di Canto a Braccio di Borbona, con il placet del Comune di Borbona e in collaborazione con il CIP Alessandrino di Roma organizza una selezione di cantori a braccio.

La gara poetica avrà luogo il 6 giugno alle ore 21:00 presso la sede del CIP-Alessandrino in via delle Ciliegie 42 a Roma.

Saranno presenti i migliori improvvisatori della provincia di Roma e di Viterbo. Una giuria qualificata stabilirà i primi classificati che parteciperanno a settembre alla finale del Festival Regionale di Canto a Braccio di Borbona.

La serata. presentata da Alessandro Calabrese, sarà allietata dal suono di organetti e ciaramelle di Amatrice.

 

Per informazioni:www.cipeventi.it

 


 

La toscana vince in rima a Borbona

 

Vittoria toscana all'ottava edizione del Festival Regionale di Canto a Braccio di Borbona con il pisano (è di Santa Maria a Monte) Emilio Meliani, che vince a sorpresa, ma con merito, superando in finale due "giganti" della poesia estemporanea locale, Paolo Santini e Pietro De Acutis, quest'ultimo già vittorioso nel 2010, nel primo concorso indetto tra i cantori.

Ma andiamo per ordine iniziando dalla prima serata di venerdì 13, con il consueto appuntamento con la musica tradizionale, quest'anno rappresentata dai salentini "Malicanti", che hanno eseguito repertori tipici del mondo contadino delle Puglie, appresi in anni di convivenza e apprendistato con alcuni anziani cantatori e suonatori. Una musica che si caratterizza per un uso insolito e preponderante della voce e che per la bravura e la simpatia e l'energia espressa dai musicisti sul palco, ha riscosso notevole successo tra il pubblico che, nonostante il freddo pungente, ha affollato numeroso la platea.

 

i salentini Malicanti

 

Sabato sera lo spettacolo dei cantori si è voluto iniziare con un commosso ricordo di due poeti scomparsi recentemente, Rinaldo Adriani e Adalberto Fornari,  commemorati con la proiezione di un video tratto dalle edizioni precedenti del festival. Una presenza "virtuale" di due grandi improvvisatori, su un palco dove, dopo pochi minuti, si sarebbero esibiti gli altri cantori.

Quest'anno si è ritornato, come già nel 2010, anche se con modalità diverse, alla formula della competizione tra i poeti, con l'idea che, comunque, anche nelle osterie, dove tale forma d'arte estemporanea è nata, si aveva una vera e propria gara poetica con la proclamazione ,alla fine, di un vincitore.

E' un bravissimo Giampiero Giamogante di Cittareale (RI), anch'egli cantore, a presentare il festival, con piglio professionale e padronanza della scena, seppur con una sicura voglia di sostituire al ruolo di conduttore quello di poeta. Si inizia illustrando ad un attento pubblico quello che sarà l'andamento della serata. Innanzitutto la presentazione della giuria, non più segreta come nel 2010, ma presente sul del palco e formata da quattro giurati, tutti scelti per la conoscenza della cultura dell'ottava, più un Presidente di Giuria e un giurato popolare, che interverrà una sola volta nella votazione, sostituito dopo ogni contrasto dal successivo, estratto a sorte, tra i sedici giudici popolari designati, in modo da consentire un giudizio quanto più corretto nel voto.

Presidente dalla giuria il bravissimo Mauro Chechi, già presentatore delle passate edizioni del festival, ottimo cantore e musicista; come giurati: Fabio Stella, Presidente del Concorso di poesia "Sabatino Circi", la cui cerimonia di premiazione avrà luogo il prossimo sabato 5 ottobre a Borbona; Domenico Scacchi, docente universitario e già delegato alla cultura della Provincia di Rieti, vero appassionato dell'ottava rima; da Tuscania lo scrittore, poeta ed improvvisatore Elio De Santis; la toscana Grazia Tiezzi, esperta in poesia estemporanea.

 

la giuria del Festival

 

Coordinatori e coadiutori della giuria per il conteggio ed il controllo dei voti assegnati: Donato De Acutis (apprezzato cantore, figlio di Pietro De Acutis) e Valentina Durante (figlia del compianto Sindaco di Borbona Antonio Durante, uno dei fondatori del Festival).

Quindi la presentazione della giuria popolare, accomodata in una apposita area del parterre e opportunamente coordinati da Marco Calabresi, composta da sedici elementi: Domenico Di Placido da Piedimordenti di Borbona, conoscitore dell'ottava rima; Alessandro Calabresi ed il già citato Marco da Bacugno di Posta entrambi poeti; il poeta e cantore toscano Marco Betti; Domenico Corgentile Assessore alla Cultura del Comune di Borbona ed ideatore del Festival; Angelo Rossetti e la moglie Marinella, entrambi poeti, lui originario di Leonessa (RI) e lei toscana; Vincenzo Anzidei, giornalista della locale rivista "RM Borbona"; Nando Giammarini di Cabbia di Montereale (AQ), giornalista e collaboratore della stessa rivista; Maurizio Ragni, apprezzato studioso di storia locale; il musicista Marco Cherubini; Matteo Mengattini poeta originario di Bacugno; Paolo Cioni, unico poeta estemporaneo borbontino; Mario Ciaralli della rivista "Fidelis Amatrix"; Cristina Calzetta, ballerina di pizzica; l'attore Pietro Benedetti di Tuscania (VT).

Infine, con il sottofondo della ciaramella del bravissimo Alessio Di Fabio di Roccapassa (frazione di Amatrice), accompagnato al tamburello da Marco Calabresi, salgono sul palco i dodici cantori, chiamati in rigoroso ordine alfabetico: Maurizio Abbafati da Lariano (RM), Ezio Bruni da Artena (RM), Pietro De Acutis di Bacugno di Posta (RI),  Franco Finocchi dai Monti della Tolfa, il giovane Francesco Marconi da Cittareale (RI), il pisano Emilio Meliani, Mario Monaldi di Allumiere (RM), Marcello Patrizi di Montereale (AQ), Berardino Perilli da Campotosto (AQ), il maremmano Enrico Rustici, Alessio Runci da Terzone di Leonessa (RI) e Paolo Santini di Favischio di Posta (RI).

 

i dodici cantori con il presentatore Giampiero Giamogante e la giuria del Festival

 

I poeti sono subito impegnati nella tradizionale ottava di saluto, seguita dal doveroso discorso del Sindaco di Borbona Di Gaspare Maria Antonietta, che ha sottolineato come questa edizione sia stata di difficile realizzazione, sopratutto per la mancanza di supporto economico da parte della Regione Lazio e della Provincia di Rieti, ma che si è voluto tuttavia realizzare in maniera completa, in quanto il Comune di Borbona crede fortemente in questa manifestazione, con un serio impegno a legare questo evento a quello analogo che si svolge da anni a Bacugno (frazione del comune di Posta).

Dopo tali preamboli, si passa alla gara vera e propria, con contrasti aventi tematiche già precedentemente stabilite ma delle quali, come è ovvio che sia, i poeti sono all'oscuro. Di volta in volta il presentatore illustrava il tema del contrasto che i cantori avrebbero dovuto affrontare, svolgendolo con tre sole ottave a testa per ogni cantore impegnato sul palco.

Prima contesa tra Maurizio Abbafati e Alessio Runci con il contrasto cavallo-uomo. A seguire Pietro De Acutis e Mario Monaldi con il contrasto ferro-oro, Paolo Santini e Emilio Meliani interpreti di rosa-spiga, Marcello Patrizi e Enrico Rustici con un originale contrasto tra un tedesco e un argentino, evidente richiamo all'attuale Papa ed al suo predecessore, poi Franco Finocchi e Francesco Marconi ad personificare l'acqua e il fuoco; in ultimo Ezio Bruni e Berardino Perilli con la contrapposizione rabbia-calma.

 

Bruni, Runci e Patrizi impegnati in un contrasto

 

Dopo una breve pausa la seconda tornata di contrasti: Runci e Santini con il tema epico, tipico della poesia estemporanea, Ulisse e le Sirene; Patrizi e Abbafati con latte-vino; Rustici e Perilli vecchio-bambino; Marconi-De Acutis impegnati in una tematica "storica": Cristoforo Colombo-Galileo Galilei; Meliani-Finocchi ad personificare donna in carriera-donna che rimane a casa; poi Bruni e Monaldi con l'originale contrasto mocassino-scarpone.

Finita la prima fase della gara e terminati i sedici contrasti previsti, un breve intervallo, con la ciaramella  di Alessio Di Fabio, vero virtuoso di questo strumento, in attesa della chiamata sul palco dei cantori per un'altra serie di quattro contrapposizioni con tre cantori per volta. Iniziano De Acutis, Meliani e Perilli personificanti tre diversi sport: ciclismo-calcio-pugilato; poi Patrizi, Bruni e Runci con per ognuno il ruolo di cane da pecora, cane da appartamento e cane da caccia; a seguire Monaldi, Abbafati e Finocchi con passato-presente-futuro; a chiudere il trio Santini, Marconi e Rustici oste-moglie-marito ubriacone.

Altra breve pausa per permettere il conteggio ed un controllo dei voti che andranno ad eleggere i tre finalisti.

 

i cantori Marconi, Rustici e Santini impegnati nell'ultimo contrasto a tre

 

Ed ecco i nominativi che si contenderanno il titolo, chiamati in ordine sul palco in base ai voti ottenuti: terzo classificato Emilio Meliani, secondo Pietro De Acutis e primo Paolo Santini. Ma tale classifica è solo temporanea perché il vincitore verrà eletto, dalla sola giuria popolare, al termine di un secondo scontro nel quale il tema da sviluppare è il medesimo per tutti e tre. Quindi, al fine di non agevolare i due poeti non impegnati in quel momento, questi vengono temporaneamente allontanati e dotati di cuffie, nelle quali è diffusa della musica, al fine di evitare  ogni eventuale possibilità di ascolto delle rime dell'avversario.  I cantori finalisti canteranno infatti da soli con due ottave "secche" sull'argomento "Alla luna".

Incomincia Paolo Santini, seguito da De Acutis e Meliani. Il pubblico ascolta silenzioso ed attento e, con tono professionale ed appassionato, al termine di ogni esibizione, commenta la prestazione del cantore.

Un breve intermezzo con ciaramella e tamburello in attesa dell'atteso responso della giuria popolare. E' il Sindaco Di Gaspare Maria Antonietta ad annunciare il vincitore: primo classificato per l'ottava edizione del Festival Regionale di Canto a Braccio di Borbona è  Emilio Meliani, un giudizio condiviso da tutti, vista la bravura dimostrata dal poeta toscano, al quale Mauro Chechi, in qualità di presidente della giuria, consegna la coppa come premio di "poeta dell'anno".

 

il vincitore con Mauro Chechi e il Sindaco Di Gaspare

 

A questo punto una doverosa ottava di ringraziamento e di arrivederci al prossimo anno da parte del vincitore ed un appuntamento al giorno dopo con il pranzo con i poeti ed il concerto degli Acquaragia Drom.

Ma la vena poetica dei cantori a braccio è incontenibile e basta il suono della ciaramella dell'instancabile Alessio Di Fabio a richiamare alcuni poeti ad intrattenere un divertito capannello di pubblico con terzine improvvisate sino a tarda ora.

Ma il Festival non è ancora finito! Domenica il pranzo con i cantori sotto il tendone sede del Festival, offerto ed organizzato dai sempre volonterosi ragazzi del "Septemberfest": Pasta all'amatriciana, arrosticini, salsicce e bruschette e buon vino, questo il menù offerto al costo di soli otto euro. Poi ancora poesia a braccio, con i cantori impegnati spontaneamente intorno ad un tavolo, aiutati anche dal vino, in terzine con l'accompagnamento della ciaramella suonata dal bravo Matteo Assennato.

Un invito ai cantori da parte di Giampiero Giamogante a salire sul palco, dove lo spettacolo continua anche con la performance di due poetesse estemporanee, Angelica e Marinella con il contrasto attrice-cantante.

 

le due poetesse Angelica e Marinella impegnate sul palco domenica pomeriggio

 

Finalmente anche i poeti Giampiero Giamogante, Marco Calabresi, Elio De Santis, Paolo Cioni, Mauro Chechi, Marco Betti, Donato De Acutis, impegnati nella serata di sabato nell'organizzazione del Festival e quindi impossibilitati a cantare, possono sfogare il loro estro poetico con ottave dai contrasti: vento-acqua, resa-sconfitta, alunno-insegnante, ed altre contrapposizioni in maggior parte suggerite dal divertito pubblico.

Molto divertente il contrasto tra Giamogante e Cioni, uno di Cittareale e l'altro di Borbona, che, visti i rispettivi Sindaci presenti in platea, hanno colto l'occasione per una bonaria presa in giro dei due primi cittadini.

Un intervallo di circa un'ora anche per permettere ai tecnici del "service" di riorganizzare il palco e fare il consueto "soundcheck" per il previsto ed atteso concerto degli "Acquaragia Drom" uno dei gruppi storici della musica popolare italiana. Erasmo Treglia al violino e voce, Elia Ciricillo alla voce e chitarra, Marcus Colonna ai fiati e Rita Tumminia all'organetto e voce, salgono sul palco alle 18, dando via ad uno strepitoso concerto,  incantando il pubblico con uno spettacolo divertente, vibrante ed ironico nell'originalissimo stile zingaro italiano.

 

gli Acquaragia Drom in concerto a Borbona

 

Una splendida edizione del Festival, con un doveroso complimento agli organizzatori e sopratutto a Giampiero Giamogante, perfetto conduttore della serata, a Donato De Acutis e Marco Calabresi nel ruolo di coordinatori, a Mauro Chechi, Marco Betti, Paolo Cioni, Elio De Santis, impegnati nella giuria, tutti cantori che hanno sacrificato l'innata voglia di cantare a braccio, alla perfetta realizzazione dell'evento.